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StrafeXpedition 2016: corsa per la pace a 100 anni dalla Grande Guerra

StrafeXpedition 2016: corsa per la pace a 100 anni dalla Grande Guerra

Strafexpedition, in tedesco significa “spedizione punitiva“. Conosciuta anche come offensiva di primavera o battaglia degli altipiani, è indubbio che si tratti di una tristissima pagina di storia.

Dal 2013 sull’Altopiano di Asiago Sette Comuni, in Veneto – provincia di Vicenza, a settembre si svolge un trail, gara di corsa in montagna, sui luoghi in cui l’esercito Austro-Ungarico e l’Italia si affrontarono tra maggio e giugno 1916 nel corso della Grande Guerra. L’edizione 2016, a cento anni dai fatti bellici si è corsa lo scorso 4 Settembre.

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Immagine ufficiale 3^ Strafexpedition – da strafexpedition.it

CENNI STORICI
Prima di iniziare il racconto della gara, ritengo doveroso riassumere brevenente cosa è stata la Strafexpedition a livello storico.
Siamo nella prima guerra mondiale ed a seguito del tradimento da parte dell’Italia della Triplice Allenaza, il comandante dell’esercito Austro-Ungarico decise di colpire l’ex-alleato con l’obbiettivo di arrivare a Venezia. Gran parte del fronte correva però in alta montagna e realizzare quanto voleva non era cosa facile. Così per alcuni mesi, da Dicembre 1915 ad Aprile 1916 organizzò l’offensiva spostando una grande quantità di uomini, mezzi ed artiglieria. Cadorna, Capo di Stato Maggiore italiano, venne informato dei movimenti sul fronte avversario dal Generale Brusati, in seguito sostituito da Pecori Giraldi. Convinto di un possibile attacco, Cadorna sottovalutò però la possibilità che questo avvenisse in quota. Così proprio mentre l’Italia avanzava da Borgo Valsugana a Levico, l’esercito Austro-Ungarico iniziò i bombardamenti sull’altopiano cogliendo impreparati gli italiani che finirono, in Valsugana, per essere respinti fino ad Ospedaletto. Cadorna mobilitò quindi uomini da tutta Italia: intervennero ben 120 battaglioni già impegnati sull’Isonzo.

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(C) Archivio Storico Dal Molin – Asiago.it | da Austriaci all’attacco

L’Altopiano di Asiago divenne così teatro di durissimi attacchi che portarono alla distruzione di Asiago e all’arretramento della linea italiana fino alle pendici meridionali dell’altopiano. Il 2 giugno 1916 Cadorna ordinò la controffensiva per riprendere l’altopiano e aggirare così le compagini presenti in Valsugana ma gli Austro-Ungarici ressero bene. Questi seguendo i comandi dell’arciduca Eugenio, provenienti da Campo Gallina, si attestarono sulla linea: Zugna, monte Pasubio, monte Majo, val Posina, monte Cimone, val d’Astico, val d’Assa fino a Roana, monte Mosciagh, Monte Zebio, Monte Colombara e Ortigara. Da parte italiana, Pecori Giraldi interruppe la controffensiva.

Durante la battaglia le perdite tra i due fronti sono state di 230.545 uomini

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Sacrario Militare di Asiago (o del Leiten). Qui riposano i resti di 54286 caduti italiani ed austro-ungarici, della prima guerra mondiale

Una manifestazione, quella podistica, che assume dunque un valore particolare che porta i trailer ad immergersi letteralmente in quello che fu lo scenario delle battaglie con trincee in parte risistemate in cui in migliaia hanno perso la vita, sacrificati per, permettetemi, una sciocca guerra.

DUE GARE IN UNA
Come anticipato la StrafeXpedition è un evento sportivo giunto oramai alla terza edizione. Nella prima i runners hanno compiuto la traversata della parte a nord dell’altopiano partendo dal Passo Vezzena, nel vicino Trentino, e d arrivando ad Asiago. Lo scorso anno la formula è stata modificata e sono stati proposti due tracciati, uno di 58 ed uno di 35 kM entrambi con partenza ed arrivo ad Asiago che si sviluppavano tra Portule, Piazzale Lozze e Monte Zebio.

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La planimetria della 3^ Strafexpedition – da Facebook/strafexpedition

Quest’anno è stata confermata la possibilità di scegliere tra due lunghezze: 50 kM e 30 kM.  La prima senz’altro più impegnativa ma senza dubbio più affascinante prevedeva di toccare la parte più a nord dell’Altopiano come il Monte Forno, Monte Caldiera, il Monte Ortigara, Cima XII (punto più alto con i suoi 2336M), il Portule oltre al Monte Bi (o Katz), Zebio, Zingarella, Zoviello e Rasta toccati anche dalla versione più corta.

Oltre che le distanze, anche i dislivelli positivi sono differenti: 2430 D+ la 50 kM, 1322 D+ la 30 kM. Partenza comune da Asiago 1001 M.

LA GARA: 30 chilometri posson bastare
Dopo i trail corsi tra la primavera e l’estate, tra cui la Corsa del Trenino e la Transcivetta, la Strafexpedition – 30 kM era da noi considerata l’apice, l’obiettivo stagionale da conseguire al termine di un percorso fatto di gare ed allenamenti. Per forza di cose Ila non ha partecipato e così ho corso in solitaria nonostante gli allenamenti di agosto tra viaggio in Ungheria (prossimamente online) e studio non fossero stati consistenti.

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La zona di partenza e arrivo

Sveglia di buon’ora al mattino, prima delle luci dell’alba, ricca colazione e alle 6:20 sono in Piazza II Risorgimento, nel cuore di Asiago. Pian piano i minuti trascorrono, la piazza si popola di runners, si spengono i lampioni dell’illuminazione pubblica e l’orologio posto sulla torre municipale segna che l’ora X, le 7, stanno arrivando. Doveroso minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto del 24 Agosto del centro Italia, al termine del quale le note del Silenzio in onore dei caduti della Strafexpedition del 1916, hanno emozionato non poco i presenti.

Alle 7:02 il countdown ed il via. Circa 500 i concorrenti, tra percorso lungo 50 kM e breve 30 kM scattati dalla partenza.

Pubblicato da Strafexpedition su Sabato 3 settembre 2016

Un chilometro e trecento metri su asfalto per uscire dal centro del paese ed allungare il gruppone e si inizia a fare sul serio sulle prime rampe del Monte Bi: in 1,2 kM si sale di 200 metri. Alle spalle la conca di Asiago, in parte nascosta da fitta foschia, e lungo il percorso un bellissimo trenino colorato di persone, col fiato corto. Alcune centinaia di metri in falsopiano e si riprende a salire. E’ questo il tratto più impegnativo di tutto il tracciato. In oltre quattro chilometri mai una discesetta od un tratto pianeggiante. Tutto in continua ascesa, all’interno del bosco si supera Bassagruba e con uno strappo decisamente impegnativo tra il 5° ed il 6° chilometro si giunge al Bivacco Stalder nei pressi del Cimitero Brigata Sassari.

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Il Bivacco Stalder (1800 M) in una foto del 29 Marzo 2016

Qualche passo più agevole e si prosegue verso Mina di Scalambron e quindi il Monte Zebio (1717 M). Ancora avanti su sentiero verso Albi di Pastorie prima e Busa del Carbon poi, e quindi in discesa fino al bivio per Casara Zingarella dove il primo ristoro, quello dei 9 kM attende i runners. Fin qui il gruppo, almeno per la parte in cui ero è rimasto allungato ma decisamente folto. Ora però i due tracciati si dividono e la musica cambia. Dopo essermi idratato e nutrito con un pezzo di banana riprendo la corsa, in discesa, verso Malga Galmarara (a 2 kM). Inizia quindi un tratto percorso in, pressochè totale, solitidune. Solamente un paio di persone mi superano nel tratto in discesa ma, superata Malga Galmarara e ripresa la salita verso il Bivacco Busa del Molton sono io a superare altri due/tre podisti.

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Malga Galmarara – foto del 28 Maggio 2016

Nel circondare la parte sud del Monte Zoviello tutto fila liscio, il mio TomTom MySport dice che siamo quasi a metà gara e non sono ancora trascorse due ore dalla partenza. Nemmeno il tempo di pensarlo che in un tratto pressochè pianeggiante, all’improvviso le gambe iniziano a girare male, sempre più dure. Sono al 14° chilometro e a sensazione, se mi son studiato sufficientemente bene l’altimetria, dovrebbe esserci un tratto in discesa dolce. Quindi mi fermo, mi idrato assumo un pò di gel-integratore e riprendo. Che bene, le gambe per magia riprendono subito a fare quel che voglio. Termino il tratto in ascesa e mi involo verso Monumenti. Peccato che il fondo sia ghiaioso, decisamente poco gradito. Dopo un tornante sulla destra il fondo si fa più compatto e riconosciuta la valle del Portule, scorgo Bocchetta Portule e quindi alla mia sinistra il Monte Meatta. Sempre solo ormai da diversi chilometri andando verso il ristoro del 16° chilometro cerco di scorgere chi mi sta davanti ed in lontananza tra i mughi verso Malga Portule intravvedo due saette correre giù come caprioli. Arrivo così al ristoro di Monumenti dove è necessario fare un bel rifornimento per i 14 kM rimanenti considerato che il successivo prevede solo la somministrazione di bevande.

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Monumenti – foto del 28 Maggio 2016

Con tutta la calma del caso e guardandomi attorno mi ri-idrato e mangio un altro pezzo di banana. Non male, anzi, me ne prendo un pezzo e lo metto nello zaino perchè si sa mai, può tornare utile più avanti. Nel frattempo mi raggiungono da dietro una paio di persone che si involano quasi diretti verso Basa Senocio. Decido di riprendere la corsa, sapevo fosse discesa, ma dopo un primo tratto corribile tra i mughi mi ritrovo su quella che sempra più una pista da sci che un sentiero. Insomma, un tratto bello ripido che per me rappresenta un’insidia. Ed a guardare la traccia gps tutto è chiaro: due chilometri di discesa percorsi in oltre 16 minuti, decisamente tanto. Ecco spiegato perchè a passi veloci una decina di funamboli mi hanno superato a velocità supersonica. Fortunatamente ad un tratto il percorso ha intercettato una strada forestale e l’ha seguita fino a Basa Senocio (21° chilometro) ed ho così potuto riprendere un pò di concentrazione e gesto tecnico.

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Bivio di Basa Senocio – foto del 28 Maggio 2016

Quel tratto mi ha però stancato più dei 16 chilometri precedenti ed anche lungo la strada bianca verso la deviazione verso il Monte Rasta, la corro contratto ed altri atleti mi superano. Giungo così al chilometro 22 e come indicato dal personale di assistenza alla corsa svolto a sinistra. Mai la ripresa della salita fu cosa più gradita ma sorge spontanea una domanda: il ristoro dove è? La risposta non ce l’ho ancora. O era mimetizzato o non c’era, fatto sta che non sono stato l’unico a chiedermelo.

Non appena iniziano le rampe mi accorgo di averne di più di chi mi precedeva dopo avermi superato agevolmente in discesa e pian piano risalgo posizioni, una decina in tutto, nonostante un tarlo nella testa con la faccina di Ila mi dicesse “vai piano è ancora lunga”. E così mi ritrovo nuovamente solo, lungo il sentiero che si sviluppa nel bosco che dopo il tratto in ascesa prosegue in una serie di sali e scendi.

E’ al chilometro 25, 5 che inizio a sorprendermi capendo che nonostante la mia previsione di chiudere la corsa in 5 ore del giorno precedente, avevo la possibilità di chiudere attorno alle 4 ore. Guardando sulla destra intravvedo le prime case di Camporovere, avanti oltre un atleta ad una trentina di metri da me due/tre campanili. Leggera svolta, il bosco termina e ad accogliermi nella soleggiatissima conca altopianese il suono delle campane della messa domenicale del Duomo di Asiago. Lo ammetto, è stato emozionante.

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Piazza Carli, Asiago con il Municipio – foto del 3 settembre 2016

Oramai solo la discesa verso San Domenico, e l’ultimo tratto passando per il Laghetto di Lumera mi separano dal traguardo. Gli ultimi chilometri sono quelli che da un lato mi sono goduto maggiormente per la soddisfazione di avercela ormai fatta, cosa per nulla scontata alla partenza ma anche i più duri, temendo che una crisi potesse sopraggiungere all’improvviso e per la presenza in alcuni tratti fuori dal centro del pubblico, specie bimbi che incitavano tutti. Fortunatamente tutto fila liscio e costeggiato il laghetto un atleta che probabilmente aveva già raschiato il fondo del barile mi lascia passare. Ultimi 400 metri, come un giro di pista all’interno dell’abitato, serie di svolte per entrare nella zona transennata. Cuore a mille quando entro in Piazzetta degli Alpini e quindi svolto a destra verso la piazza II Risorgimento. Emozione fortissima nell’involarmi sotto l’arco d’arrivo. In questa StrafeXpedition 2016 – 30 kM sono finisher con un’inaspettata 75^ posizione assoluta ed il tempo di 3h e 49 minuti. Non ci credo, ma ce l’ho fatta!

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Finisher! – un paio d’ore dopo l’arrivo 😉

IL POST-GARA
Dopo aver restituito il chip e ritirato il ricco pacco gara con tanto di t-shirt tecnica, spogliatoi e docce a disposizione dei concorrenti. A seguire Pasta Party d’eccellenza: presso l’Hotel Milano un bella pasta, col pomodoro, ragù o addirittura con ragù d’anatra o capriolo, con bibita e frutto!

Una manifestazione ben riuscita, organizzata molto bene con il tracciato della 30 kM segnalato egregiamente. Un plauso dunque ai volontari de La sportiva 7 Comuni capitanati da Franco Morello per l’organizzazione nonchè al soccorso alpino, ai Carabinieri, e vigili del fuoco impegnati lungo il percorso per tutta la giornata.  Unica nota “stonata” il fatidico 3° ristoro per il quale per diversi chilometri mi sono guardato attorno senza ma scorgerlo 🙂

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vista 3D della traccia di gara – 30 kM
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Altimetria del percorso 30 kM

 

STRAFEXPEDITION 2017: tutte le info cliccando qui

 

PER SAPERNE DI PIU’ – LINK UTILI
Strafexpedition.it – sito internet
Strefexpedition – pagina Facebook
Classifiche e tempi 2016 – Tds
Asiago.it | Il portale dell’Altopiano di Asiago Sette Comuni – sito internet
La Strafexpedition nel racconto dei protagonisti – Libro Austriaci all’attacco
La Battaglia degli Altipiani – Wikipedia

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