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Berlino: storia, cultura e architettura, in 3 giorni

Berlino: storia, cultura e architettura, in 3 giorni

Una metropoli, capitale nel cuore dell’Europa, con una storia che ha lasciato segni tangibili nell’architettura della città e nella società multietnica che oggi la vive. E’ questa la meta del nostro nuovo viaggio: Berlino, in tre giorni.

Tre giorni per visitare una città ricca di storia, cultura, architettura e tradizioni con un punto di vista, come sempre, inedito. Percorreremo in lungo ed il largo Berlino, a piedi e con l’utilizzo della U-Bahn, alla ricerca dei simboli della capitale tedesca che sono nella mente di tutti, come ad esempio il Berliner Mauer (Muro di Berlino). Cercheremo però anche di scovare i luoghi meno conosciuti e più autentici grazie al supporto di due berlinesi d’adozione. Un racconto più incentrato sul viaggio che sulla narrazione storica a cui rimandiamo all’ampia letteratura.

Berlino: storia, cultura e architettura, in 3 giorni, vuole essere un prologo: raccontiamo i principali aspetti della città e della sua gente, narrando per sommi capi l’itinerario percorso e quanto incontrato lungo il nostro cammino. Non vi resta che partire con noi. 😉

La città ed il muro di Berlino

La capitale tedesca ha una storia complessa e se pensiamo anche solo all’ultimo secolo, con la distruzione causata dalla seconda guerra mondiale e la successiva netta divisione interna, ce ne sarebbe abbastanza da scriverne a lungo. I due aspetti citati sono però quelli che maggiormente caratterizzano la città d’oggi. La necessaria ricostruzione ha permesso un grande sviluppo di nuove realizzazioni in chiave moderna che si affiancano senza sovrastare le testimonianze storiche e le ricostruzioni “in stile”.

La divisione tra est ed ovest ha causato anche la proliferazione di entità museali, culturali, università ecc. in entrambe le parti. Alcune di queste sono state unificate negli anni ’90, gli altri non sono da vedere come “doppioni” ma come maggiori opportunità di ricchezze culturali.

Il muro stesso rappresenta per Berlino non solo un’indelebile traccia nelle pagine di storia, nella cultura della sua gente e nel suo paesaggio ma anche un’opportunità architettonica, artistica ed, inutile negarlo, turistico-economica.

Fisicamente ove possibile, su lastricato a terra ed in elevazione in vari modi, il segno del Antifaschistischer Schutzwall è visibile. Talvolta, anche in assenza di una demarcazione, la presenza della barriera in una determinata zona è percepibile osservando l’architettura e l’aspetto esteriore degli edifici. In altri casi, tratti originali di muro sono disposti in modo commemorativo, simil-landmark, anche al di fuori della traccia.

In “Berlino in 3 giorni” vi consigliamo altri luoghi particolarmente significativi per conoscere meglio il muro di Berlino: East Side Gallery, Gedenkstätte Berliner Mauer, Checkpoint Charlie. Come si noterà, il muro rappresenta un pò il fil rouge del nostro itinerario.

L’orso

Il simbolo, sotto forma di mascotte, di Berlino è senza dubbio l’orso. Nonostante antiche convinzioni popolari associno Berlin con Bär, ossia orso in tedesco, il nome in realtà deriva da berl dalla lingua slava “palude/isola di fiume”. Nonostante questo, l’immagine dell’orso è presente sulla bandiera cittadina ed i Berliner Bären invadono pacificamente un pò tutta la città. Realizzati in varie colorazioni e dimensioni catturano l’attenzione della “generazione-selfie” e non solo.

I Berlinesi

Sono oltre 3,9 milioni gli abitanti di Berlino, una popolazione decisamente multiculturale, con oltre un terzo di cittadini stranieri. La comunità straniera più grande è quella turca, seguita da arabi, russi ed ucraini (ex Unione Sovietica), molti cittadini della ex-Jugoslavia e oltre 50mila italiani. Un grande mix dunque di culture ed etnie che facilmente si nota e si fa apprezzare, così come la mentalità molto aperta di chi si incontra. Nessuno dà peso a chi da noi sarebbe additato come “diverso” per provenienza, usi, costumi od idee.

Non sorprenda poi trovare per strada cumuli di mobilio o oggetti apparentemente abbandonati. Si tratta di materiale a disposizione di chi lo voglia prendere in quanto dismesso da altri. E’ un’usanza molto comune.

I tubi colorati, cosa sono?

Sfido chiunque sia stato a Berlino o che ci andrà, a non domandarsi a cosa servano quei grandi tubi colorati di cui è disseminata la città, come un serpentone che si snoda in modo strano. Salgono da terra in verticale per 5/6 metri, attraversano la carreggiata, proseguono in aria lungo la via. E poi ancora, fanno la curva e ritornano sotto terra, per tornare visibili nuovamente una strada più avanti. Magari cambiano colore e poi scompaiono dietro a dei cespugli.

Un vero mistero questi tubi e le ipotesi che possono farsi son tante. Condotti di areazione della metropolitana od oggetti d’arte contemporanea, tubazioni per le condotte elettriche pubbliche o cos’altro? Se ne sentono e leggono di ogni. La verità però è una ed una sola, ed è presto spiegata. La capitale tedesca sorge su un terreno paludoso e, come già visto, da ciò ne deriva pure il nome. La falda freatica, stando alle fonti consultate, si trova appena a due metri sotto il piano di calpestio dunque giornalmente, per mezzo di queste grandi tubazioni, ne viene regolato il livello.

Un’opera di ingegneria idraulica che permette di non far avvenire pericolose variazioni fuori controllo che potrebbero causare danni anche strutturali agli edifici. Il serpentone però non è fermo: durante l’anno viene montato e rimontato in altre zone a seconda delle necessità ed in particolar modo in occasione di cantieri edili e/o stradali.

Berlino come viaggio d’architettura? I must sono almeno cinque!

Per gli appassionati di architettura a Berlino c’è soltanto da sbizzarrirsi. Moderna o contemporanea, quale preferisci? Per fare soltanto una carrellata di nomi, si possono trovare opere di Walter Gropius, Mies Van der Rohe, Helmut Jahn, Renzo Piano, Karl Friedrich Schinkel, Hermann Henselmann, Alfred Koerner, e molti altri.

Sono però 5 le architetture che reputiamo essere dei must se si visita Berlino e si è per lo meno interessati a questo mondo.
1 – Jüdisches Museum Berlin – Daniel Libeskind
2 – Cupola del Reichstag – Norman Foster
3 – Holocaust Mahnmal – Peter Eisenman
4 – Unité d’Habitation / CorbusierhausLe Corbusier
5 – Niederländische Botschaft in Deutschland – OMA / Rem Koolhaas

Berlino in 3 giorni: si può fare

Un ponte vacanziero, un weekend lungo, insomma, in tre giorni pieni e tanta voglia di vedere i luoghi più interessanti della città, Berlino si può visitare. Per apprezzare tutti i siti culturali e non, probabilmente non sarebbero sufficienti alcune settimane ma talvolta ci si può accontentare e godere al massimo tutto ciò che è nelle reali possibilità.

Abbiamo raccontato la nostra esperienza Berlino: storia, cultura e architettura, in 3 giorni sotto forma di tre tappe, in distinti post che vi invitiamo a leggere in successione. Se li apprezzate condivideteli sui vostri social! 😉

Giorno 1: alla scoperta di Berlino nel quartiere Mitte – Dall’arrivo all’aeroporto alla partenza della prima tappa da Alexanderplatz per scoprire il quartiere centrale della capitale. Passiamo dalla zona dell’isola dei musei, e percorrendo Unter den Linden arriviamo alla Porta di Brandeburgo. Con il Checkpoint Charlie, Topographie des Terrors e Berlin Story Bunker ci immergiamo pienamente nella storia locale. Seguono una trilogia di architetture: Neue Nationalgalerie di Mies Van der Rohe, Holocaust Mahnmal di Peter Eisenman e la visita al Reichstag con la cupola in vetro di Norman Foster.

Giorno 2: East Side Gallery, la Berlino autentica e il museo ebraico. La seconda tappa torna sul tema del muro ma visto come spazio artistico di libertà e riconciliazione, nella East Side Gallery. Si passa poi alle autenticità cittadine con la sosta al Holzmarkt – strandbar sulla Spree, la visita con pranzo al mercato coperto Markthalle 9 e al mercato all’aperto Neuköllner Stoff.
L’architettura fa capolino nel pomeriggio grazie al Jüdisches Museum Berlin con l’ampliamento di Daniel Libeskind ed il passaggio all’ambasciata dei Paesi Bassi progettatta da Rem Koolhaas.

Giorno 3: viaggio ad ovest sulle tracce del muro tra natura e architettura. Ultima tappa con la bussola orientata a ovest/sud-ovest partendo dal Mauerpark e percorrendo Bernauer Straße interessata dal lungo percorso museale del Gedenkstätte Berliner Mauer. Una passeggiata rigenerante nel Großer Tiergarten sfiorando lo Zoo di Berlino ci accompagna verso la KaiserWilhelmGedächtniskirche, chiesa della memoria. Balzo di qualche chilometro poi in zona Olympiastadion per una visita all’Unité d’Habitation di Berlino, denominata Corbusierhaus progettata da Le Corbusier.

Non vi resta che partire con noi!

😉

Clicca sulle immagini qui sotto per leggere il racconto. Un suggerimento? Parti dalla prima tappa, ma non perderti le altre! 😉

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