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Henningsvær e Svolvær, Norvergia da cartolina

Giorno 4 – Il viaggio continua, alla scoperta di alcuni luoghi da cartolina: Henningsvær e Svolvær, diversi ma autentici.

Henningsvær, un gioiello sul mare

Sono le 8 del mattino e inizia ora a filtrare un pò di luce dalle scure nubi che continuano imperterrite da giorni a scaricare acqua: buongiorno! Consultiamo i vari siti meteo dato che le previsioni promettevano bel tempo. La destinazione odierna è a Nord est rispetto a dove ci troviamo e lì secondo il radar le precipitazioni stanno per terminare.

Così sotto la pioggia e ben vestiti partiamo in auto direzione Henningsvær caratteristico villaggio di pescatori molto noto come meta turistica. Non percorriamo la E10 ma l’affascinante strada lungo costa orientale. La marea è bassa, le nubi pian piano son sempre più alte e ci permettono di vedere all’orizzonte la meta ed il sorgere del sole. Tra le curve delle coste frastagliate ci imbattiamo in alcune piccole spiagge caratterizzate dall’acqua verdissima tra alte montagne con vette innevate a picco sul mare. Da quanto le pareti sono verticali sembra che la neve sia stata incollata sui versanti. Lungo la strada a tratti ghiacciata facciamo varie foto in punti panoramici: la giornata meteorologicamente parlando va via via migliorando. Percorriamo alcuni chilometri sulla E10 attraversando un paio di affascinanti i ponti, molto alti che collegano le isole prima di tornare su una strada secondaria che puntando a sud ci conduce agevolmente a Henningsvær.

Notiamo subito di trovarci in una meta turistica: parcheggio a pagamento (dotato di sistema App Easy Park), Info Point ben visibile e notevole presenza di persone. Era qualche giorno che non vedevamo tanta gente

L’accoglienza locale è molto buona: subito ci viene offerto un Glühwein locale, una sorta di vin brulè nostrano. Ci incamminiamo a visitare la Venezia delle Lofoten, come la definisce qualche guida turistica. Una passeggiata piacevole tra le tipiche casette colorate, il porticciolo, i negozi di souvenir che già fanno respirare un clima natalizio. Lucine, alberi di Natale, varie decorazioni e slitte, ci fanno proprio respirare un’atmosfera dicembrina. Ci intrufoliamo tra le vie fino a raggiungere il punto panoramico contraddistinto da un alto ripetitore con vista a 360 gradi sul paese, sul mare e sulle alte montagne vicine e lontane. Raggiungiamo anche il famoso campo da calcio posto all’estremità dell’isola circondato quasi esclusivamente dalle strutture per l’asciugatura del merluzzo pescato.

Neanche a dirlo da viste soleggiate il meteo varia e si mette a piovere. Poca cosa cinque minuti e smette, poi riprende e smette ancora. Proseguiamo nella passeggiata e scende anche qualche fiocco di neve. Sembra davvero Natale!

È l’ora della pausa pranzo e siamo sotto un cielo completamente sereno sopra di noi, tra le abitazioni rosse tipiche attualmente deserte ma d’estate affittate ad uso turistico. Spazio poi al momento souvenir prima di riprendere il viaggio per Svolvær.

Svolvær, cittadina tra storia e modernità

Spostandoci verso nord-est, come nelle altre occasioni nonostante sia primo pomeriggio sta già imbrunendo ma l’ora d’oro ci regala emozioni pure, quadri e cartoline norvegesi. La luce è spettacolare a dir poco, la neve sulle montagne danno un contrasto che valorizza moltissimo gli specchi d’acqua e le abitazioni che vi si riflettono. Spazio ai colori insomma.

La cattedrale di Svolvær offre ancora lo spunto per una fotografia prima di una breve passeggiata “serale” (tra le 16 e le 17) nel centro della cittadina. Un abitato solo in parte in stile caratteristico norvegese in quanto sono presenti in buona misura anche edifici moderni di stampo mittel-europeo. L’affaccio sul porto é molto affascinante ed anche le case che si danno sulla piazza cittadina hanno ampie vetrate illuminate ma non oscurate da tendaggi, frammenti di vita quotidiana che qui appaiono assolutamente normali, irrealistici da noi.

La chiesa cittadina è posta su una collinetta dalla quale si osserva tutta la città.

Tempo di aprire la caccia all’Aurora Boreale

Rientriamo verso casa sotto un bellissimo cielo stellato, con il naso all’insù specialmente verso nord speranzosi, viste le ottime condizioni, di vedere nuovamente l’aurora boreale. Ci fermiamo in un paio di occasioni per verificare bene ma nulla, sembra al massimo di intravvedere la Via Lattea ma non c’è certezza.

È ora di cena dopo il salmone ed il merluzzo dei giorni scorsi è ora di assaggiare dei Wurstel norvegesi, una sorta di weißwurst scandinavi. Alle 20:30 torniamo in auto a caccia dell’aurora boreale in direzione Eggum, vestiti come veri palombari, gli strati di vestiti non si contano. Il cielo è velato ma qualche stella si intravede.

Lungo la strada scrutiamo attentamente il cielo, passiamo anche a vedere la chiesa di Borge (Borge Menighet) vicina al museo dei vichinghi (Lofotr Viking Museum). Arrivati a Eggum cerchiamo la posizione migliore tra parte più estrema che da sull’oceano e parte più vicina al l’abitato. I tentativi si rivelano però vani: le stelle ci sono ma l’aurora no. Il cielo tende a velarsi sempre più. Torniamo verso Rise, il nostro posto fortunato. Nutriamo ancora delle speranze ma dopo altri due appostamenti di svariati minuti alle 23.30 decidiamo, stanchi e assonnati di rientrare. Ma ecco che arriva la sorpresa di serata: letteralmente in mezzo alla strada, la E10, un alce tranquillo si fa una passeggiata leccando il sale a terra sull’asfalto prima di allontanarsi tra le case e i campi adiacenti alla strada disturbato dal nostro passaggio e da quello di altre automobili.

Buonanotte viaggiatori!

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